Esiste un'anima immortale?

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  1. Daniele Salamone
     
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    Ciao Alessio, grazie ancora per la tua partecipazione al Forum. E grazie soprattutto per gli argomenti interessanti che proponi!
    Come buona abitudine vediamo più da vicino il contesto dei passi biblici proposti:
    CITAZIONE
    «Allora l'Eterno Dio formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un'alito di vita, e l'uomo divenne un'anima vivente» - Genesi 2:7 (Diodati).

    Questo passaggio letto per come viene suggerito dalle nostre traduzioni può indurci a capire - naturalmente - per come la traduzione ci induce a capire. Una comprensione logica della lettura del testo "in superficie" potrebbe indurci a sostenere il tuo pensiero, condivisibile per alcuni, incondivisibile per altri.
    Qui ci troviamo d'innanzi alla "fabbricazione" dell'uomo per mezzo di una materia prima preesistente, la polvere (afàr) del suolo (adamah). Chi non conosce l'ebraico biblico non può sapere che il termine utilizzato per «uomo» non è 'ish (marito, uomo, qualcuno) ma 'adam (essere umano, terrestre).

    Da come si può evincere, le parole 'adamah e 'adam sono quasi identiche, infatti la prima corrisponde alla versione femminile della seconda, come 'ishah (uoma, donna, moglie) con ish (uomo, marito, qualcuno).

    Naturalmente il «terrestre» è divenuto "anima" vivente perché è stato il "soffio" di Elohìm a conferire vita al corpo, inanime senza questo "soffio". Di per sé il «terrestre» diviene "anima vivente" perché è fatto di terra, infatti, come dice giustamente Giovanni (6:63) «È lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità» (NRV) oppure come si legge in Giacomo 2:26 «[...] il corpo senza spirito è morto, così ancora la fede senza le opere è morta». Ciò significa che l'anima/spirito è quell'elemento che dà vita al corpo, e se un uomo muore non vuol dire che anche l'anima muoia, anzi, si dice che nonostante al momento della morte il corpo «ritorna alla polvere» (Gn 2:7), «e la polvere ritorni in terra, come era prima; e lo spirito ritorni a Dio, che l'ha dato» (Ecc 12:9 - Diodati)

    L'equivoco nasce quando si intendono anima e spirito come due cose differenti, dato che «[...] avviene a' figliuoli degli uomini è ciò che avviene alle bestie; vi è un medesimo avvenimento per essi tutti; come muore l'uno, così muore l'altro, e tutti hanno un medesimo fiato; e l'uomo non ha vantaggio alcuno sopra le bestie; perciocchè tutti son vanità» (Ecc 3:19 - Diodati).

    Il termine ebraico nefesh utilizzato in Genesi viene generalmente tradotto con «anima», ma andrebbe tradotto in realtà con «persona». Quindi «il terrestre divenne una persona vivente» perché, a conti fatti, anche gli animail sono «anime viventi», esattamente come il terrestre, solo che quest'ultimo è dotato di una "personalità", per questo è più indicato tradurre «persona» e non anima, l'equivoco nasce da una errata traduzione: a entrambi, terrestre e animali, è prevista la stessa sorte: la morte del corpo. Addirittura la Scrittura afferma che Dio terrà conto pure del sangue degli animali (Gn 9:5), poiché «la vita della carne è nel sangue» (Lv 17:11,14).

    Se la vita dovesse dipendere dal corpo e non dall'anima, allora le anime/spiriti dovrebbero essere morti, e dovrebbe essere morto anche Dio «che è Spirito» e dà la Vita per mezzo del Suo "soffio" (nishmàt).

    CITAZIONE
    «[Dio è] il solo che possiede l'immortalità e abita una luce inaccessibile» - 1Timòteo 6:16 (Diodati).

    Anche questo passaggio può risultare equivoco se approcciato eccessivamente alla lettera. Verissimo, Dio solo ha l'immortalità, ma non vuol dire che non possa concederla ad altri. Infatti, il dono della «vita eterna» cosa sarebbe e a che servirebbe? Se ad una persona viene concesso di vivere in eterno, naturalmente anche l'anima è eterna perché è il corpo ad essere animato dall'anima e non viceversa. Mi verrebbe da dire allora che l'uomo non avrà vita eterna (olàm), ma vita perpetua (le-olàm), perché solo Dio è eterno, cioè che non ha né inizio né fine, ma E' l'inizio e la fine, il primo e l'ultimo, l'alfa e l'omega, l'alef e la thaw. L'uomo ha avuto un inizio, ha una fine corporale, ma la sua anima che fine farà? Svanisce? Se sì, dove andrà a finire?

    La Bibbia testimonia più volte il fatto che questa vita non è tutto quello che c'è. Per i fedeli, il meglio deve ancora venire (Lc 16:22; 23:43; 2Tim 4:8); mentre per l'infedele, il peggio deve ancora venire (Lc 16:23-24). Gli ingiusti «andranno nelle pene eterne, e gli giusti alla vita eterna» (Mt 25:46). Come già detto, al momento della morte, la polvere (cioè noi esseri umani) tornerà alla terra com'era prima, ma «lo spirito ritornerà a Dio che lo ha dato». Gesù insegnò: «Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà. E chiunque vive e crede in me non morrà in eterno» (Gv 11:25-26). In breve, l'anima dell'uomo è immortale secondo quanto espresso anche dai passi seguenti: Rm 2:7; 2Tim 1:10; 1Cor 15:53-54.

    Tuttavia, se l'anima dell'uomo è immortale, come poteva Paolo scrivere a Timoteo che Dio "da solo possiede l'immortalità" come hai ben puntualizzato? Se solo Dio possiede l'immortalità, allora come può l'uomo essere immortale?

    Dio e l'anima dell'uomo sono immortali. Dio, per Sua natura è eterno (Sl 90:2), e, quindi non è soggetto alla morte (Thanatos in greco). Solo quando Dio, il Verbo si è fatto carne ed ha abitato fisicamente nel mondo naturale, ha sottoposto volontariamente se stesso fino alla morte (Gv 1:1-5,14; 19:30; Flp 2:5-8). Eppure, anche in questo caso, la morte non ha avuto alcun potere su di Lui, sul Suo corpo umano (At 2:22-36; 1Cor 15:21). Gesù ha sconfitto il thanatos; e Lui stesso è thanatos (immortale). Egli non solo è fisicamente risorto dai morti, ma la Sua anima/spirito non ha mai cessato di esistere. Gesù è stato il prototipo, l'esempio di ciò che avverrà agli uomini alla resurrezione finale.
    Eppure, come può Dio soltanto avere l'immortalità (athanasia in greco; 1Tim 6:16) se l'anima dell'uomo è anche immortale (1Cor 15:53-54; cfr. Mt 25:46)? La risposta è davvero molto semplice.

    L'unica ragione in cui l'anima/spirito dell'uomo è immortale è perché Dio dà all'uomo l'immortalità. Dio ha creato l'uomo in modo diverso rispetto alle piante ed animali; ha scelto di fare l'uomo «in-rappresentazione-sua» [be-tzalme-nu] (Gn 1:27). Tra le altre cose, una delle più grandi benedizioni di essere un «rappresentante» di Dio è che gli esseri umani hanno un'anima immortale. Tuttavia, nel senso che la natura eterna di Dio è immortale, solo Dio possiede per propria natura l'immortalità, l'uomo no, ma può riceverla da Dio. Gli stessi angeli non sono eterni, ma essendo creature come noi uomini anche a loro viene conferita non "l'eternità" ma la "perpetuità" perché così come noi terrestri, essi hanno avuto un inizio, e viene conferita loro come a noi la perpetuità che non è la stessa cosa di eternità.

    Caro Alessio, considera un parallelo. Secondo la Scrittura, sia Dio che i Suoi figli fedeli sono puri e santi (1Gv 3:3; Mt 5:8; 1Pt 1:16). Puri e santi, certamente, ma su diversi livelli. Mentre Dio è per Sua natura perfetto (Is 6:3; Gm 1:13), l'uomo può diventare puro e santo solo attraverso la grazia di Dio e il sangue di Cristo (Eb 10:22; Ef 1:3-14). Dio è Santo; l'uomo diventa santo. Allo stesso modo, «Dio solo [intrinsecamente] possiede l'immortalità» (1Tim 6:16), mentre l'uomo «diviene» immortale.
     
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6 replies since 19/4/2016, 20:44   536 views
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