Il Biblista | Forum di approfondimento Biblico

Posts written by Daniele Salamone

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    CITAZIONE (Luca e Catia @ 22/4/2019, 10:45) 
    Buongiorno e Pace nel Signore, mi farebbe piacere avere piu' chiarezza riguardo al mangiare carne nel nuovo testamento!!! Grazie

    I credenti in Gesù che osservavano la pasqua mangiavano l'agnello pasquale. Dove e quale sarebbe il problema del mangiare carne nel Nuovo Testamento?
    Dio disse a Pietro durante dei crampi allo stomaco per la fame: "Pietro, ammazza e mangia!".
    Lei quale informazioni ha ricavato dal Nuovo Testamento, oltre al fatto che Gesù mangiò pesce arrostito anche da risorto? Oppure che Giovanni il Battista mangiava locuste e cavallette essiccate al sole?
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    Perché allora la beatitudine non è rivolta principalmente a chi va in cielo anziché sulla terra? "Beati coloro che andranno in cielo"?
    Non ci sono due destinazioni distinte, ma una sola. Gesù disse "venga il Tuo Regno" e non "fa che noi possiamo raggiungere il regno".
    Il regno di Dio è sulla terra per mezzo dei credenti.
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    Shaqedh invece ha ragione; Gesù non si riferiva a un edificio, ma a un insieme di persone. La "chiesa" esisteva già in casa, anzi, persino l'Antico Testamento usa la parola "assemblea d'Israele" (che in greco è ekklesia) che si riferisce all'insieme di tutti gli israeliti e non a una sinagoga o a un tempio.
    "Comunità" è sinonimo di "congregazione" fatta di persone, non "edificio" fatto di mattoni. La Chiesa di Gesù è fatta con mattoni di carne (persone) e non con mattoni e pietre.
    Si parla di Corpo di Cristo (quindi persone) non di "edificio di Cristo".
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    La letteratura giudica e rabbinica non la considero per ricavarci delle dottrine o per spiegare argomentazioni bibliche. Questo genere di letteratura mi aiuta solo a contestualizzare questioni storiche che non hanno niente a che vedere con il sacro. Apocrifi e testi rabbinici quindi hanno poco valore in seno alla dottrina, perché se la Scrittura parla di "favole Giudaiche" c'è un motivo. Enoc, Giubilei e tutto il resto non dovrebbero essere il fondamento della nostra fede e dottrina, quindi ricavarci Samael per il Satana della mitologia Cristina è fuori luogo.
    Se si cercano appigli sulla tradizione rabbinica per dare autorità a dottrine non bibliche, non è argomento di mio interesse.
    Anche nel mondo giudico c'erano miti e leggende, e Giuda si limita solo a citare il patriarca biblico e quello che ha profetizzato, non il libro a lui attribuito. Giuda cita solo una profezia conosciuta per tradizione orale, poiché al suo tempo il libro di Enoc non era parte integrante del canone ebraico, ma solo utilizzato dagli esseni nella loro letteratura.

    Purtroppo il nostro retaggio culturale ci fa leggere e capire determinate cose in modo errato, per cui credo serva a poco citare la letteratura giduaica se non si conosce il pensiero ebraico.
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    Non necessariamente bisogna essere d'accordo su tutto, anche se la diversità e la divisione la stessa Scrittura la definisce "necessaria" (1Cor 11:19).

    Sia Yeshùa che gli apostoli facevano largo uso della tradizione rabbinica (vedi qui). Ora, in questa sede, non si intende approvare tutta la tradizione rabbinica. Anzi, prima di fare di tutta l'erba un fascio (in relazione alla tradizione) bisogna conoscere tutta la tradizione per saper discernere il giusto dallo sbagliato, altrimenti se si parla senza sapere né conoscere ci si dimostra solo ignoranti e chiaccheroni.
    Che i farisei avessero annebbiato lo spirito delle Scritture è un dato di fatto innegabile che perdura fino ad oggi, ma non è mia intenzione aggrapparmi a questa tradizione, ma a quella creduta e sostenuta dai dagli autori biblici.
    Un conto è aggrapparsi alla tradizione rabbinica farisaica, un conto è tenere conto del sostrato culturare ebraico che aiuta a capire certi pensieri e concetti prettamente ebraici, rabbini o non rabbini a parte.
    Era un pensiero comune dell'ebreo, e non solo una prerogativa rabbinica, che il satàn non fosse una persona spirituale ma l'inclinazione al male dell'uomo stesso e non il diavolo come inteso dalla teologia tradizionale. La mente ebraica personificava ogni concetto, conferendogli così una sorta di "identità" solo per una questione di comprensione. Anceh a Dio gli si attribuivano gli antropomorfismi (mani, piedi, bocca, naso, etc.), ma solo per cercare di capire il modo di essere ed agire di Dio nonostante sia chairamente affermato che Dio è spirito.Oltre tutto, la Bibbia stessa personifica la sapienza e la follia, descrivendole come due donne, con figli pure. Quindi la follia è una donna con figli? Oppure gli autori biblici personificano un concetto conferendogli l'immagine simbolica di una donna? I figli della follia sono semplicemente le genti "folli". I figli della sapienza sono semplicemente le genti "sapienti". I figli del diavolo sono semplicemente coloro che si fanno avversari di Dio.
    Se si ignorano queste peculiarità ebraiche, rischiamo di metterci al posto di chi la Bibbia l'ha materialmente scritta. Noi cristiani non possiamo arrogarci il diritto di puntare il dito verso quegli ebrei che non hanno riconosciuto Cristo e che quindi non hanno la piena comprensione delle Scritture, quando noi in primis, pur rivendicando il possesso di Cristo, siamo più divisi e ottusi degli ebrei stessi.
    Il mondo cristiano conta almeno 50.000 denominazioni, tutte sedicenti depositarie della "sana dottrina". Esisterebbero quindi 50.000 sane dottrine, una doversa dall'altra? Quindi, non sentiamoci superiori agli ebrei solo perché abbiamo Cristo, perché pur avendo Cristo dimostriamo di essere mal combinati - quanto a sapienza e conoscenza - peggio ancora degli ebrei. Facciamo spiritualmente schifo, capite? Loro sono giustificabili perché "non hanno riconosciuto Cristo" (e quindi vivono nella beata ignoranza), ma noi siamo ingiustificabili perché pur affermando di conoscere e riconoscere Cristo, siamo più divisi e confusi di loro. Noi che "sappiamo" dovremmo essere tutti uniti. Ma invece non siamo per niente uniti, ogni denominazione pretende di essere la vera religione, etc. Quindi, se con Cristo dovremmo avere luce sulle Scritture, perché ogni denominazione presenta una luce diversa dalle altre? Che esempio diamo? Quanto siamo vergognosi? Siamo come dei buoi che dicono cornuti agli asini. Ma ci rendiamo conto dei ragionamenti che facciamo? Ci rendiamo conto di come ci insuperbiamo, sentendoci superiori agli ebrei solo perché "abbiamo Cristo"? Io, da cristiano, dichiaro pubblicamente di non intergrarmi con questa tipologia di sedicenti cristiani, che sostengono di essere dalla parte giusta quando sono più ciechi degli ebrei.

    Se vogliamo comprendere le Scritture, oltre che a ricercare l'unità di parola, di pensiero e di comprensione (1Cor 1:10; Flp 2:2), dobbiamo fare un passo indietro e cercare di capire la Bibbia nel mondo in cui gli autori biblici - e non i rabbini o i farisei - ce l'hano trasmessa ed il senso che hanno voluto dare ai loro insegnamenti. Se non è lo Spirito Santo a farci capire questo, siamo solo dei chiacchieroni che si insuperbiscono.
    Per capire le parole di Yeshùa bisogna capire il senso ebraico popolare delle sue parole, non necessariamente il senso rabbinico.
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    CITAZIONE (Angela Trevisanato @ 30/3/2019, 11:50) 
    Grazie Daniele. Continuerò in questo cammino di riflessione nella scoperta della Verità, non trascurando l'importanza della relazione col Padre. Shalom a tutti.


    Amen. La relazione col Padre prima di ogni cosa.
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    CITAZIONE (danigando @ 30/3/2019, 05:08) 
    A mio parere dovremmo comprendere che Adamo ed Eva, erano in uno stato di Grazia, cioè come dentro erano fuori, il giardino da custodire era la loro interiorità (....)

    Shalom!


    Io hopensato che il giardino da custodire fosse l'opera di Dio, essendo di Dio il giardino, mentre la terra da lavorare era sì la loro interiorità, essendo Adamo fatto di terra. Lavorare e custodire, alias prendersi cura e vigilare su sé stessi.
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    CITAZIONE (Angela Trevisanato @ 29/3/2019, 15:33) 
    Capisco l'inclinazione,che per me può essere arrivata dopo "aver mangiato" il frutto, che è diventato "carne e sangue" in Adamo, col conseguente suo allontanamento...perché non viva per sempre..e in questo modo comprendo ancora di più il sacrificio e l'opera di Cristo, ma come il male poteva essere stato creato in Eva? O in Adamo? Da Dio poteva essere creato ciò?
    E chi era Lucifero?
    Forse devo capire di più su quando sono stati creati gli angeli?
    Grazie mille in anticipo per la risposta.


    L'inclinazione non è arrivata dopo, ma era già presente perché tale inclinazione non è il peccato compiuto, ma ciò che ti induce a peccare. La concupiscenza.
    Il male non è stato creato, poiché essendo parte dell'uomo è semplicemente una suo "istinto". Infatti, il concetto di yetzer harà, ossia inclinazione al male, significa "istinto al male". Quindi l'uomo è dotato di un istinto, come lo stesso Paolo ha affermato: voglio fare il bene, ma non lo faccio, non voglio fare il male, ma lo faccio. Quindi non è stato creato il male, ma faceva già parte della natura umana poiché un essere umano che è creato non è stato creato come creature perfetta sebbene in modo perfetto.
    La creazione degli angeli non c'entra nulla con l'inclinazione al male, anche perché secondo il pensiero ebraico Satana non è un angelo, ma un principio che racchiude tutti i mali in una sola parola: satàn.


    CITAZIONE (Alessio Lizzio @ 29/3/2019, 19:48) 
    Pace del Signore a tutti.
    Se quindi il diavolo non è il primo responsabile del peccato di Adamo ed Eva, ma lo sono esclusivamente Adamo ed Eva adescati dalla loro concupiscenza, nei nuovi cieli e nella nuova terra, nuovamente, gli uomini saranno passabili di peccare, disubbidire alla volontà di Dio? Perché se Dio manterrà il libero arbitrio dell'uomo, questo sarà di nuovo potenzialmente capace di peccare, di ascoltare la propria "inclinazione al male". Ma sappiamo che quello che distinguerà questa terra dalla nuova terra sarà che non ci sarà più il diavolo, colui che fa peccare e che ha fatto peccare (il tentatore). Perché se non fosse lui il responsabile delle lacrime, del dolore e della fatica (insieme al benestare dell'uomo), allora anche nella Gerusalemme celeste, l'uomo potrà essere riadescato (essendo libero) dalla propria concupiscenza e ripeccare.
    Cosa ne pensate?
    Dio ci benedica


    L'errore comune è pensare che il diavolo sia una persona. La Scrittura lo definisce "il tentatore", con l'articolo, e la Bibbia ebraica "il satana", con l'articolo. Quindi il solo fatto che viene identificato con l'articolo non è un nome proprio. Tuttavia, l'ebreo antico era molto concreto e quindi i principi astratti li personificava per dargli, in un certo senso, una sorta di identità e personalità nonostante non fosse personale. Quindi è errato oggi riferirsi al diavolo con "lui", come se fosse un individuo.
    E' scritto che la tentazione è una cosa che bisogna "sopportare", e affrontarla è una via per poter resistere ad essa. Nel mondo a venire, cioè nel tempo messianico, inoltre, ci sarà ancora la possibilità di poter bestemmiare lo Spirito Santo, infatti colui che bestemmierà lo Spirito Santo "in questo mondo e in quello futuro", non gli sarà perdonato (Mt 12:32).
    Il fatto che satana verrà gettato nello stagno di fuoco (luogo simbolico), significa che tutti avranno il dominio su questa inclinazione e non si lasceranno sopraffare più da essa. L'uomo è stato e sempre sarà libero di decidere, ma i santi, quelli veri, decideranno di fare sempre e solo il bene.


    CITAZIONE (Alessio Lizzio @ 29/3/2019, 20:04) 
    Ho letto e ascoltato due studi sul significato della parola "śārāph" (in Genesi "serpente").
    In Isaia 6:2,6,7 viene tradotto "serafino" in riferimento a delle creature celesti.
    Questo non potrebbe valere per Genesi e quindi Eva si è trovata ad essere adescata da Lucifero mascherato da angelo di luce (śārāph viene proprio dalla radice "splendere", "brillare")?


    Non è possibile che Eva sia stata adescata da un angelo di luce, perché non è previsto nel pensiero ebraico l'esistenza né di lucifero né di un angelo maligno. Per la concezione ebraica biblica, gli angeli sono totalmente sottoposti a Dio e non hanno libertà di scelta, questo perché l'angelo del divino ministero non è un essere personale a sé, ma una stessa emanazione di Dio che si manifesta nel momento in cui deve svolgere un compito, e svanisce nel momento in cui il compito viene assolto.
    Bisogna capire l'angelologia e cosmologia ebraica per ben approcciarsi a questi argomenti, perché l'angelologia in cui siamo abituati a credere deriva dal cattolicesimo che ha assorbito il paganesimo. Gli angeli della cristianità camuffano il culto delle divinità straniere. Siccome il cristianesimo non poteva accettare il culto di altre divinità, tali divinità sono state trasformate in "angeli", culto che già serpeggiava all'interno della chiesa del primo secolo (Col 2:18).
    p.s. saràf significa "ardere", "bruciare".


    CITAZIONE (FrancoTs @ 29/3/2019, 20:20) 
    Sono due parole simili ma in ebraico diverse, in Deuteronomio 8:15 le usa entrambe nella stessa frase

    Isaia 14:29 anche qui entrambi ma come simbologia, non come animali e con significati diversi


    In questi brani viene usato il termine saràf per alludere all'effetto della bruciatura del morso del serpente. Perciò quando saràf è riferito a un serpente, il senso è "serpente velenoso". E quando si parla di "drago volante", in realtà si sta parlando del guizzo di un serpente quando sferra un morso.
    Shalom
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    CITAZIONE (Bardh @ 29/3/2019, 14:52) 
    Ciao Daniele.
    Ma in Giovani 8:44 di chi sta parlando Gesù?

    L'ho specificato nella discussione sopra. Si tratta sempre dell'inclinazione al male. Figli del diavolo sono coloro che non praticano la giustizia, e quindi non sono da Dio. Mentre chi pratica la giustizia è figlio di Dio.
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    Mi riferisco allo Stefano del Nuovo Testamento.
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    Considerare il nachash di Genesi come l'inclinazione malvagia di Eva è una cosa risaputa nel mondo ebraico, non solo quello moderno ma a cominciare da quello antico. La figura "satanica" nemica dell'uomo non è, per il giudaismo antico e moderno, un essere spirituale personale, ma la parte malvagia dell'uomo stesso.
    Ora, come ben si può notare, il dialogo fra il serpente ed Eva non riguada una vera e propria discussione fra un serpente ed Eva, ma fra Eva e sé stessa, cioè la sua inclinazione al bene (yetzer hatov) contro la sua stessa inclinazione al male (yetzer hara). E' una cosa a cui andiamo incontro tutti noi ogni giorno: decidere se prestare ascolto alle nostre idee malvagie oppure fare prevaricare le idee buone.

    Ora, prendiamo in esame i vari elementi della questione:

    1. Si tratta di un serpente letterale? No. Non si tratta di un serpente letterale, anche perché Dio non ha dato agli animali la facoltà in natura di parlare come gli esseri umani. Mentre non è così per il caso dell'asina di Balaam, in cui è espressamente scritto che è stato il mal'àk di Yehwàh ad aprire la bocca all'asina (Nu 22:28). I pappagalli sono super partes, anche se con loro non puoi farci quattro chiacchiere se non solo che ripetino a "pappagallo" parole e suoni che gli hai insegnato. I pappagalli, sebbene abbiano la facoltà di "parlare", in realtà imitano solo dei suoni di cui non ne capiscono il senso. Se pronunciano il suono "papà" non sanno cosa significhi "papà". Etc.

    2. Quando il serpente viene maledetto, si tratta di mangiare polvere letterale? Se non si tratta di un serpente letterale, nemmeno questo "cibo" è letterale. Mangiare la polvere e strisciare sul proprio ventre è solo un modo espressivo poetico ebraico per indicare un'umiliazione.

    3. Le due progenie sono due progenie provenienti da due soggetti differenti? Alcune scuole di pensiero ravvisano nella "progenie del serpente" cose davvero bizzarre, come ad esempio i figli di Caino (impossibile, dato che la sua stipe è stata annientata nel diluvio) se non addirittura una stirpe nata dall'unione sessuale tra il serpente ed Eva. Quindi si parlerebbe di bestialismo. Invece no. La Scrittura descrive l'uomo malvagio come «figlio del diavolo» (Gv 8:44; 1Gv 3:10). Quindi il diavolo avrebbe dei figli? E se il serpente non è il diavolo, ma l'inclinazione malvagia che induce l'uomo a peccare, allora in che senso si è figli dei diavolo e in che sensi il serpente ha una stirpe? Se per «progenie di lei» intendiamo i discendenti fisici della donna, allora si sta parlando di esseri umani; ma se pensiamo alla pogenie del serpente (o del diavolo), dobbiamo intendere come progenie tutti coloro che si lasciano dominare dall'inclinazione malvagia, ecco perché si parla di «progenie del serpente» e di «figli del diavolo», perché con il termine "diavolo" si personifica l'inclinazione malvagia dell'uomo.

    4. Se il serpente non è letteralmente un animale, in che modo poteva essere più astuto di tutti gli altri animali del campo? Se reiflettiamo un attimo, per via di una "santa logica", se il serpente non è letterale, in questo contesto neanche gli altri animali, incluso il campo, possono essere letterali. Il serpente è più astuto di tutte le altre bestie perché è l'inclinazione al male dell'essere umano a prevaricare su tutte le altre inclinazioni, e questo Paolo l'ha precisato: «Infatti il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio» (Rm 7:19, leggasi tutto il capitolo 7 per un contesto più ampio). Il campo di cui si parla a mi oavviso rappresenta la mente dell'uomo, che è vasta come un campo e dove ci sono tante bestie. Le bestie rappresentano i pensieri, il carattere, le inclinazioni della persona, e il serpente è la bestia che si erge su tutte le altre, è la più astuta. Se è stato Dio a creare queste bestie, vuol dire che è stato Dio a creare le inclinazioni e tendenze dell'uomo, sia positive che negative.

    Ora, toccati questi punti, faccio una sintesi di quello che ha vissuto Eva: Eva aveva ricevuto l'ordine di non avvicinarsi all'albero né mangiarne il frutto. Spinta dalla sua concupiscenza (Gm 1:14-15) entra in lotta fra sé e sé. La sua inclinazione malvagia (poeticamente personificata con il serpente) la istigava a disobbedire, l'inclinazione benigna, invece, cercava di farla ragionare e non disobbedire. Non c'è nessun "Satana" che tenta, infatti Paolo ha detto: «nessuna tentazione vi ha colti, che non sia stata umana [...]» (1Cor 10:13). Quindi la tentazione origina dall'uomo stesso, non da un tentatore cattivone esterno all'uomo di nome Diavolo. Piuttosto, quando la Scrittura menziona «il tentatore» (Mt 4:3; 1Tess 3:5), non si riferisce al diavolo della teologia tradizionale, ma sempre e solo all'inclinazione al male insita nell'uomo che l'ebreo antico personificava nonostante sapesse che fosse tutta una cosa che derivava dall'inclinazione malvagia dell'uomo stesso.
    Durante la sua crescita, l'uomo matura pensieri, idee, inclinazioni, etc. Tutte queste cose (bestie del campo) dipendono dalla mente (il campo stesso), mentre quando l'uomo fa prevaricare l'inclinazione al male (serpente), essa si dimostra più perspicace delle altre attitudini caratteriali e comportamentali. Anche Yeshua non è stato esente da questa inclinazione, perché altrimenti non si porebbe classificare come "vero uomo", come afferma la stessa dottrina Niceana (o Nicena). Oltretutto, il brano di Corinzi di cui sopra, continua dicendo: «Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare». Quindi per certi versi la tentazione non è un male, ma è un bene che può aiutarci a crescere, un qualcosa che si deve sopportare, quindi conviverci. Per questo Dio ha creato diversità di bestie (pensieri), perché altrimenti l'uomo sarebbe stato programmato come un androide ad obbedire e basta, e quindi non avrebbe potuto mostrare amore, obbedienza e devozione sincere al proprio Dio creatore. Dio ha creato l'uomo con entrambe le inclinazioni, benigna (con tutte le sue sfaccettature rappresentate da molte bestie) e maligna (con tutte le sue sfaccettarure rappresentata da un'unica bestia che racchiude il male in tutte le sue forme).

    La progenie di lei, cioè i discendenti fisici della donna, avrebbero lottato contro la progenie di questo serpente non fisico. La progenie di lei avrebbe schiacciato il capo al serpente (prima) mentre il serpente avrebbe a sua volta ferito il calcagno alla progenie di lei (dopo). Ora, com'è possibile che un essere con la testa schiacciata ferisca i calcagni della gente? Facciamo caso a questo dettaglio. Qui non si parla di una sconfitta definitiva del serpente, ma di una continua lotta fra il serpente e la progenie. Non viene indicato nessun vincitore, ma una lotta fra l'uomo e il suo lato malvagio.
    Ora, quand'è che finalmente questo serpente viene sconfitto? Viene scofitto grazie all'opera di Yeshua. I "nati di nuovo" in spirito, cioè i nati di nuovo veramente, avrebbero abbandonato ogni inclinazione malvagia e mostrato solo frutti buoni. Ciò non significa che l'inclinazione malvagia dell'uomo viene cancellata, affatto, ma che su tale inclinazione l'uomo avrebbe dominato, facendo prevaricare le inclinazioni buone. Yeshua ha dimostrato, durante le sue tentazioni, di possedere tale inclinazione al male, ma dominandola ha dimostrato di poterla umiliare facendogli "mangiare la polvere del suolo e strisciare sul suo ventre".

    Shalom


    Edited by Daniele Salamone - 29/3/2019, 14:39
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    Una domanda che ci si pone poco è: realmente le profezie di Daniele sono rivolte ai tempi del futurismo odierno e non limitatamente ai tempi del secolo di Gesù...e non oltre?
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    Egregio sig. tony_g.
    La ringrazio per aver preso visione della mia conferenza di Torino. Purtroppo però devo comunicarle che non sono di fede cattolica e la traduzione "Dio" di "elohìm" non appartiene solo al mondo cattolico, ma anche al mondo giudaico.
    Deve sapere che lo stesso rabbino capo Di Segni, massima autorità italiana ebraica, ha affermato in una sua intervista di risposta a Mauro Biglino che «Elohìm non significa solo Dio, ma significa anche Dio».

    Io non so, anche se potrei intuire, dove lei intende arrivare con questo suo messaggio rivolto alla mia persona e al mio modo di pormi nelle conferenze. Le ho certamente indicato di prendere visione della conferenza, questo sì, ma discutere i presunti problemi di fondo che lei vede non è la sede adatta. In questo topic si discute il tema "Elohìm è Trinità", non quello che ho detto nella mia conferenza. Se le ho indicato di prenderne visione è per darle una rispota off topic al suo intervento off topic.
    Cortesemente, se la prossima volta intende continuare a dirottare il tema della discussione, qualunque essa sia, prendendo di mira la mia persona, allora fa bene concludere qui la sua esperienza. Certamente la sua assenza nel Forum non la noterà nessuno, tanto meno il sottoscritto.
    Nel mio piccolo ho citato fonti, dizionari e testi, se i dizionari e i libri citati riportano quanto vi è in esso scritto, se la prenda con i rispettivi autori.
    Detto questo non voglio dilungarmi ancora, per non risultare al quanto prolisso. Questo è un forum di confronto, non di scontro dove si entra sul personale della persona.
    La sua presenza qui non è gradita né qualcuno l'ha invitata.

    Cordialmente,
    Daniele


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    CITAZIONE (tony_g @ 21/4/2017, 14:20) 
    è probabile ciò che tu dici, il confine tra gli Elohim, i Rafaim, gli Anakim (o Anaqim), ecc. come già detto non è così netto come forse vorremmo noi, bisognerebbe capire chi era compreso in quel termine (dovremmo chiederlo agli antichi popoli... :-) ); fatto sta che comunque erano tutti individui in carne ed ossa anche se ben distinti dal popolo normale e non avevano nulla di divino per come intendiamo noi il termine. Penso che su questo siamo tutti d'accordo, perlomeno.

    Ne ho ampiamente parlato in un mio libro di prossima uscita, ma è comunque possibile visionarne l'intera trattazione nella registrazione della mia ultima conferenza a Torino. Vedi qui (è in tre parti). Finiamola con le sciocchezze di Sitchin, Von Daniken e Biglino...
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    CITAZIONE (Yahsalva1 @ 21/4/2017, 16:09) 
    Solo piu' tardi si svilupparono i Cristiani,il cui significato in principio era dispreggiativo alla stregua di cretino ,idiota.

    L'appellativo "cretini" deriva dal francese cretien, non dal greco. Inizialmente sì, "cristianos" era un appellativo negativo, ma non nel senso di cretino o idiota, ma nel senso che i "cristiani" erano dei criminali e briganti, fomentatori dell'ateismo (sic!!!) e déditi alla magia (perché i pagani non si spiegavano come i cristiani riuscivano a guarire le persone con l'imposizione delle mani...).
53 replies since 26/2/2014
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